Quando si trova un donatore compatibile, anche in capo al mondo, si hanno meno di 48 ore di tempo per far arrivare il midollo osseo a chi è in attesa di un trapianto, che può essere decisivo per chi affronta una malattia del sangue, e così anche i centri trapianti sono stati costretti dal coronavirus a correre ai ripari.
La pandemia di Covid-19 ha fermato il pianeta, ha messo a terra gli aerei, eppure non è riuscita a bloccare il perfetto ingranaggio della consegna di cellule staminali.
Sono state organizzate staffette di corrieri alla frontiera, così da passarsi il prezioso carico di midollo osseo. É stato chiesto ai capitani dei voli di linea, oppure ai membri dell’equipaggio di aerei cargo, di “scortare” la borsa frigorifera fino a destinazione. Alcuni “corrieri” non sono tornati a casa per mesi, volando da un capo all’altro del globo e dormendo nelle lounge degli aeroporti – vietato uscire, o si va in quarantena. In Spagna, la guardia civil aeroportuale ha facilitato lo scambio tra staffette che non potevano incontrarsi. Sono stati infine organizzati voli militari per andare a prendere le cellule staminali in Turchia, così da salvare un bambino a Roma. Ma pure qui l’impatto del Covid-19 c’è stato, ed è stato bello tosto.
Nell’Europa dell’anno pandemico 2020, i volontari nei registri dei donatori si sono praticamente dimezzati. Euronews ha indagato sulla situazione dei più grandi paesi UE, ed ovunque è la stessa storia.
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