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Spesso nella vita ti trovi ad affrontare situazioni che mai penseresti esistere. Anche a me successe. Avevo 17 anni e fui ricoverata presso la Clinica Ematologica del Policlinico Universitario di Udine per un linfoma non Hodgkin al quarto stadio. La mia vita cambiò radicalmente e iniziai a scoprire un mondo a me sconosciuto (chemioterapia, esami, flebo…). Il calvario fu lungo e difficile, ma grazie al professor Michele Baccarani che mi salvò e, soprattutto, alla mia splendida famiglia che non mi abbandonò un solo istante, riuscii a venire fuori da questo brutto tunnel.
Dovevo però mantenere la promessa fatta agli amici che, purtroppo, avevo perso per strada: sensibilizzare l’opinione pubblica sulla donazione di midollo osseo! Così, quando uscii dall’ospedale, cercai nella mia regione chi si occupasse di queste problematiche e conobbi il generale Carlo Alberto Del Piero, allora Presidente di ADMO Friuli Venezia Giulia. Con lui feci la prima conferenza sulla donazione di midollo osseo e fu emozionante ripercorrere la mia storia: più ascoltavo, più mi rendevo conto di quanto fossi fortunata perché ero lì ad ascoltare! Proprio quella conferenza, però, mi fece capire anche che era necessario creare una sezione ADMO a Gorizia. E così cercai di coinvolgere i miei ex compagni della scuola superiore: solo Cristina rispose positivamente, ma questo non ci scoraggiò, anzi! Andammo a parlare con il Centro Trasfusionale di Gorizia e lì scoprimmo che anche un infermiere voleva creare questa sezione… per cui, dopo tante fatiche, potemmo realizzare il nostro sogno! Non riesco a esprimere tutte le sensazioni che provai durante l’assemblea costituente della sezione. L’anno successivo ci fu il rinnovo del consiglio direttivo di ADMO Friuli Venezia Giulia e il generale Del Piero mi disse che dovevo candidarmi perché nessuno, più di me, sapeva ciò di cui l’Associazione si doveva occupare. Lo feci e fui eletta Presidente regionale. Da quel giorno, assieme a Del Piero e a tantissimi altri amici, continuiamo a lavorare per la crescita di ADMO. Perché siamo tutti convinti che bisogna sempre credere nella vita e non arrendersi mai.

 

Benedetta Forte