I militari del 34º Gruppo Squadroni Aviazione dell’Esercito Italiano “Toro” di Venaria Reale sono impegnati nella lotta ai tumori del sangue.
Nel mese di giugno, in 26 si sono iscritti al Registro IBMDR, sperando così di poter contribuire ad aumentare le speranze dei pazienti onocematologici in attesa di trapianto.
Il tema della donazione è stato presentato dai volontari ADMO all’interno dei briefing che regolarmente si realizzano su temi di ampia importanza, con anche la testimonianza di una trapiantata di midollo viva grazie al suo donatore.
«Se non avessi avuto la donazione ora non potrei essere qui a raccontare la mia storia -riferisce Anna – lui era l’unico, fra gli iscritti in tutto il mondo, compatibile con me e non ha esitato ad aiutarmi, anche se non mi conosceva e mai mi conoscerà (la donazione è anonima). Mi ha restituito la vita e sono potuta tornare alla normalità e alle mie passioni, fra le quali la corsa: una volta ripresa dal trapianto ho corso anche alla Maratona di Milano per ADMO».
Il 15 e il 18 giugno i 26 candidati si sono sottoposti ad un colloquio medico, per la verifica della presenza delle caratteristiche di idoneità ed a un tampone di saliva, dai quali saranno estratti i dati genetici, indispensabili per confrontare la compatibilità con un paziente. Tali informazioni saranno poi inserite nel Registro Nazionale dei Donatori, collegato con tutti i registri internazionali e saranno comparate con quelle delle persone in attesa di donatore, perché per la buona riuscita del trapianto occorre che le due persone abbiano un’eguaglianza a livello dei geni del sistema di istocompatibilità.
«Un ottimo risultato – commenta soddisfatto il Presidente di ADMO Piemonte Stefano Balma – considerando che l’età media dei militari è superiore ai 35 anni, il limite per iscriversi alla banca dati. Purtroppo la statistica dice che solo una persona ogni 100.000 è compatibile con chi è in attesa della donazione. Questa la ragione del desiderio di ADMO di incrementare gli iscritti, per poter offrire maggiori profili genetici sui quali contare, e per salvare sempre più pazienti. Attualmente, solo per la metà dei candidati a trapianto viene reperito il donatore giusto. Iniziative del genere sono concrete azioni per la salvezza di vite umane».