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ADMO Lombardia dà vita a un ambizioso progetto: rendere l’Associazione sempre più vicina alle famiglie, per comunicare il proprio messaggio di speranza.

Questa volta bisogna iniziare dai ringraziamenti. Perché sono stati ADMO Puglia e Lupo Editore, che hanno dapprima creato la fiaba ‘Il paese del sorriso’ per concederne successivamente l’utilizzo, a motivare ADMO Lombardia: sulla spinta dell’originalità del testo e dall’idea comunicativa, la sede lombarda ha trovato lo stimolo per intraprendere un percorso concretizzatosi nella collana narrativa per bambini. Lo stimolo è stato supportato anche dalla storia delle iniziative e dall’esperienza che hanno permesso a ADMO di farsi conoscere e di radicarsi nel tessuto sociale lombardo. Una decina di anni fa, infatti, ADMO Lombardia ha creato e distribuito – con il prezioso contributo del canale Iper – ben tre fiabe, impegnandosi anche a coinvolgere attivamente in un concorso le scuole in cui queste fiabe erano distribuite; uno sforzo finalizzato non tanto ad avere un vincitore, bensì a offrire l’opportunità di cavalcare l’eco della stampa e dare all’iniziativa stessa, e di conseguenza a ADMO, il maggior impatto mediatico. L’idea della collana narrativa poggia sulle solide basi del lavoro svolto in passato, ma anche sull’entusiasmo di oggi, sostenuto dalle due direzioni regionali lombarde di Sodexo (azienda leader nella distribuzione alimentare) che hanno finanziato il progetto, sposato e condiviso lo spirito e l’obiettivo. Enzo Meneghello e Fabio Grigoli sono stati compagni di lavoro disponibili e motivati, che così hanno presentato l’iniziativa: “Per Sodexo il pranzo a scuola non è soltanto un’occasione per mangiare sano, ma anche un momento di formazione e socializzazione, durante il quale il bambino può confrontarsi con i compagni e gli insegnanti sulle corrette abitudini alimentari e su temi delicati quali la solidarietà, il volontariato, l’assistenza, affinché diventino parte integrante della sua cultura già nei primi anni in cui si trova a confrontarsi con la società civile. Ecco perché Sodexo ha scelto di affiancare ADMO in un’iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dei più giovani e di divulgazione dei valori condivisi attraverso la ‘Collana Narrativa ADMO’, una serie di racconti e fiabe per diffondere la cultura della solidarietà. L’elevato grado di apprezzamento dell’iniziativa e la buona visibilità a livello di stampa locale sono i risultati più evidenti, che hanno spinto Sodexo e ADMO a pensare nuovamente a un futuro comune. Un’altra volta affiancati, un’altra volta assieme per migliorare la qualità della vita quotidiana delle persone.” Lavorare con questo spirito è gratificante, stimolante e, come ADMO, non possiamo che tornare a sottolineare l’importanza del lavoro nelle scuole primarie, per creare una società migliore dove a nessuno venga negata la speranza di sconfiggere malattie come la leucemia e altre neoplasie. E affinché questo progetto prosegua di pari passo con tutte le altre iniziative in cui concretamente, da anni, ADMO Lombardia è impegnata per diffondere il suo messaggio, torniamo a stampare le fiabe pubblicate in passato e ci impegniamo a crearne di nuove. Il lavoro che ci siamo proposti di portare avanti parte dall’amicizia, così come la vedono i più piccoli, cercando gradualmente di avvicinare i bambini stessi al concetto più vasto di solidarietà, in modo che diventi una loro naturale e appagante propensione; l’invito che viene fatto ai genitori, ma anche agli insegnanti, è di accompagnarli ‘per mano’ durante la lettura delle fiabe, in modo da sostenerli e aiutarli ad affrontare il concetto di solidarietà inteso come gesto d’amore verso l’altro. Questo concetto è sicuramente meglio espresso dal commento fatto al nascere della collana da Renato Picardi, fondatore di ADMO: “Abbiamo pensato di utilizzare alcune fiabe, scritte apposta per noi, da raccontare ai nostri e ai vostri figli, perché in un futuro anche non molto lontano le emozioni ritornino nei loro cuori e riportino la serenità e la felicità di un ricordo piacevole, legato all’amore fra le persone, legato alla solidarietà. Non sappiamo, oggi, se il ricordo di questa solidarietà si trasformerà in un rapporto più stretto con la nostra associazione; ciò che importa veramente è che il ricordo ritorni nei nostri figli diventati adulti e che qualcuno ne possa avere beneficio. Allora vorrà dire che il seme ha dato un frutto e che le nostre fatiche sono state premiate”.

Mauro Citterio e Lorna Campari