Lo incontri per la prima volta e ti sembra un amico di vecchia data. Pranzi con lui, ti trovi (per chissà quale ragione) a parlargli a cuore aperto e, quando lo saluti, vorresti che fosse tuo fratello, il fidanzato di tua figlia o, almeno, il tuo migliore vicino di casa, sul quale contare in ogni momento. Non puoi non voler bene a Kristian Ghedina, uno tra i più sinceri testimonial di ADMO.
“Fino a sei anni fa non conoscevo la realtà che sta dietro l’Associazione – spiega Kristian– probabilmente perché non ero mai stato toccato, anche nella cerchia familiare e dei miei amici, da un problema come la leucemia, per esempio.
Poi casualmente, dopo una gara di sci, fui avvicinatoda due responsabili di ADMO che mi parlarono dell’Associazione e della peculiarità dei suoi testimonial, che sono tutti potenziali donatori di midollo osseo. Mi sembrò subito un gran bel gesto di solidarietà, di amore puro quello che avrei potuto compiere. E così, nel giro di breve tempo, fui tipizzato a Bolzano”.
Classe 1969, bellunese di Cortina d’Ampezzo, quando ha bisogno di ricaricare le batterie è a casa sua che torna. “Mi basta dormire anche una sola notte nel mio letto, ma devo farlo! Soltanto a casa riesco a ritrovare il giusto equilibrio”.
A vent’anni il suo esordio nella Coppa del Mondo di sci e, subito, tutti gli occhi puntati sul campione considerato, a tutt’oggi, il più grande discesista italiano. Poi, dopo tanti successi sulle piste innevate, dal 2006 Ghedina si è messo alla prova sui nastri d’asfalto. “L’automobilismo è sempre stato l’altra mia grande passione – spiega – per cui quando mi hanno proposto di correre con la BMW ho accettato con entusiasmo. Certo, se mi chiamano per qualche evento sciistico partecipo sempre volentieri, ma sono le gare automobilistiche a tenermi l’adrenalina alta!”. È talmente consapevole del suo ruolo di potenziale donatore di midollo osseo che, alla domanda di che cosa farebbe se venisse chiamato per una donazione proprio alla vigilia di una gara, risponde subito: “Darei la priorità alla donazione”. Lui è così, vero fino in fondo. “Se posso fare del bene a qualcuno lo faccio. E sono felice di poterlo fare. Il rimprovero che, talvolta, mi rivolgono i miei familiari o gli amici è che io, anche se sono pieno d’impegni, penso prima alla felicità degli altri e poi a me stesso”. Assoluta verità. Quando viene chiamato per ADMO, si fa in quattro, magari spinge di più il piede sull’acceleratore ma arriva. Sempre.
Recentemente Kristian ha partecipato al programma di RAI Uno ‘Uomo & Gentiluomo’, condotto da Milly Carlucci, ed è stato uno dei personaggi capace di entrare subito nel cuore della gente. Come quando con tanta tenerezza ha raccontato della madre, sua prima maestra di sci, che ha perso da ragazzino per un incidente fuoripista. O come quando è stato raggiunto in studio a sorpresa – mentre stava cantando – dalla sua fidanzata, Patrizia Auer, ex atleta della Nazionale di sci. “È stato un peccato che in RAI abbiano deciso d’interrompere il programma prima del previsto – dice Ghedina – perché se fosse continuato credo che avrei potuto trovare l’occasione per parlare di ADMO”. E avrebbe sicuramente detto, a milioni di telespettatori, ciò che ripete ogni volta che sprona soprattutto i giovani a diventare donatori di midollo osseo: “Chi mi ha sempre sostenuto sulle piste da sci e ora mi sostiene lungo le piste d’asfalto, non si limiti a fare il tifo per me. Chi mi ama… mi segua anche in ADMO!”.
“Fino a sei anni fa non conoscevo la realtà che sta dietro l’Associazione – spiega Kristian– probabilmente perché non ero mai stato toccato, anche nella cerchia familiare e dei miei amici, da un problema come la leucemia, per esempio.
Poi casualmente, dopo una gara di sci, fui avvicinatoda due responsabili di ADMO che mi parlarono dell’Associazione e della peculiarità dei suoi testimonial, che sono tutti potenziali donatori di midollo osseo. Mi sembrò subito un gran bel gesto di solidarietà, di amore puro quello che avrei potuto compiere. E così, nel giro di breve tempo, fui tipizzato a Bolzano”.
Classe 1969, bellunese di Cortina d’Ampezzo, quando ha bisogno di ricaricare le batterie è a casa sua che torna. “Mi basta dormire anche una sola notte nel mio letto, ma devo farlo! Soltanto a casa riesco a ritrovare il giusto equilibrio”.
A vent’anni il suo esordio nella Coppa del Mondo di sci e, subito, tutti gli occhi puntati sul campione considerato, a tutt’oggi, il più grande discesista italiano. Poi, dopo tanti successi sulle piste innevate, dal 2006 Ghedina si è messo alla prova sui nastri d’asfalto. “L’automobilismo è sempre stato l’altra mia grande passione – spiega – per cui quando mi hanno proposto di correre con la BMW ho accettato con entusiasmo. Certo, se mi chiamano per qualche evento sciistico partecipo sempre volentieri, ma sono le gare automobilistiche a tenermi l’adrenalina alta!”. È talmente consapevole del suo ruolo di potenziale donatore di midollo osseo che, alla domanda di che cosa farebbe se venisse chiamato per una donazione proprio alla vigilia di una gara, risponde subito: “Darei la priorità alla donazione”. Lui è così, vero fino in fondo. “Se posso fare del bene a qualcuno lo faccio. E sono felice di poterlo fare. Il rimprovero che, talvolta, mi rivolgono i miei familiari o gli amici è che io, anche se sono pieno d’impegni, penso prima alla felicità degli altri e poi a me stesso”. Assoluta verità. Quando viene chiamato per ADMO, si fa in quattro, magari spinge di più il piede sull’acceleratore ma arriva. Sempre.
Recentemente Kristian ha partecipato al programma di RAI Uno ‘Uomo & Gentiluomo’, condotto da Milly Carlucci, ed è stato uno dei personaggi capace di entrare subito nel cuore della gente. Come quando con tanta tenerezza ha raccontato della madre, sua prima maestra di sci, che ha perso da ragazzino per un incidente fuoripista. O come quando è stato raggiunto in studio a sorpresa – mentre stava cantando – dalla sua fidanzata, Patrizia Auer, ex atleta della Nazionale di sci. “È stato un peccato che in RAI abbiano deciso d’interrompere il programma prima del previsto – dice Ghedina – perché se fosse continuato credo che avrei potuto trovare l’occasione per parlare di ADMO”. E avrebbe sicuramente detto, a milioni di telespettatori, ciò che ripete ogni volta che sprona soprattutto i giovani a diventare donatori di midollo osseo: “Chi mi ha sempre sostenuto sulle piste da sci e ora mi sostiene lungo le piste d’asfalto, non si limiti a fare il tifo per me. Chi mi ama… mi segua anche in ADMO!”.
Loredana Ranni